domenica 5 settembre 2010

IRAN: SAKINEH, FINTA ESECUZIONE PER TORTURARLA

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NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS
La newsletter a cura di Nessuno Tocchi Caino
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Anno 10 - n. 64 - 04-09-2010
Contenuti del numero:

1. LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAN: SAKINEH, FINTA ESECUZIONE PER
TORTURARLA
2. NEWS FLASH: MALESIA: MINISTRO CONTRO LA PENA CAPITALE
3. NEWS FLASH: INDIA: GRAZIATO PIU' ANZIANO CONDANNATO A MORTE
4. NEWS FLASH: NORTH CAROLINA (USA): PREGIUDIZIO RAZZIALE, CONDANNATI
PRESENTANO RICORSO
5. NEWS FLASH: NIGER: APPELLO PER ABOLIZIONE PENA CAPITALE
6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :

IRAN: SAKINEH, FINTA ESECUZIONE PER TORTURARLA
31 agosto 2010: le autorità del carcere iraniano in cui è rinchiusa
Sakineh Mohammadi Ashtiani hanno annunciato alla donna che sarebbe stata
impiccata il giorno seguente, cosa che non è poi avvenuta, ha denunciato
al giornale inglese The Guardian il figlio della Ashtiani.

In base alla falsa comunicazione data alla donna il 28 luglio,
l'impiccagione sarebbe dovuta avvenire la mattina seguente all'alba. La
Ashtiani, che è stata condannata alla lapidazione per adulterio, ha
messo per iscritto le proprie volontà ed ha abbracciato i compagni di
cella nel carcere di Tabriz all'approssimarsi della chiamata per la
preghiera del mattino, quando cioè si aspettava di essere portata al
patibolo. "Le pressioni internazionali hanno finora evitato che le
autorità iraniane eseguissero la condanna a morte, ma la stanno
uccidendo ogni giorno in tutti i modi possibili", ha detto al giornale
uno dei due figli della Ashtiani, il 22enne Sajad. L'annuncio alla donna
della finta esecuzione è giunto dopo che per giorni le autorità
carcerarie hanno negato a familiari ed avvocati la visita alla
prigioniera. Ai suoi bambini è stato detto che la donna non voleva
vederli mentre a lei è stato detto che nessuno aveva chiesto di incontrarla.
Sajad è venuto a conoscenza di questo ultimo episodio di violenza
psicologica contro sua madre da una telefonata avuta con lei ieri. "Sono
furiosi per la mobilitazione internazionale in favore di mia madre, così
si vendicano contro di lei", ha detto. "Più sono le pressioni
provenienti dall'estero, più loro la maltrattano". La Ashtiani, 43 anni,
ha già subito 99 frustate per aver avuto "una relazione illecita fuori
dal matrimonio" nel 2006, ma un altro tribunale ha riaperto il suo caso
dopo l'omicidio di suo marito. La donna è stata assolta dall'accusa di
omicidio ma giudicata colpevole di adulterio e condannata alla
lapidazione. Da quando il suo caso è alla ribalta internazionale, le
autorità iraniane la indicano come complice nell'omicidio di suo marito,
nonostante il suo avvocato Houtan Kian, nominato dal governo, abbia
accusato le stesse autorità di aver inventato accuse contro di lei.
Sajad crede che l'unico motivo per cui sua madre è ancora viva sia la
mobilitazione internazionale per il suo rilascio. "Prego che tutti nel
mondo continuino a sostenerla, è l'unico modo utile per evitarle
l'esecuzione". In un incontro avuto oggi nell'ufficio della magistratura
della sua città, a Sajad è stato detto che il fascicolo relativo
all'omicidio di suo padre è andato perso. "Stanno mentendo sulle accuse
mosse a mia madre. Lei è stata assolta rispetto all'omicidio di mio
padre, ma ora il governo sta presentando la propria falsa versione".
La settimana scorsa l'abitazione dell'avvocato Kian è stata rovistata da
agenti in borghese e diversi documenti, compreso quello che attesta
l'assoluzione di Sakineh nel caso dell'omicidio del marito, sono stati
confiscati. Da allora le autorità hanno reso impossibile reperire una
copia della sentenza. "Stanno distruggendo tutti i documenti ufficiali",
denuncia Sajad, "perché sanno che contengono molte discrepanze e
contraddizioni".
Per saperne di piu' :
http://www.corriere.it/esteri/10_settembre_03/hanno-torturato-mia-madre-sakineh-henri-levy_0714fdee-b723-11df-b2c1-00144f02aabe.shtml

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

MALESIA: MINISTRO CONTRO LA PENA CAPITALE
29 agosto 2010: un ministro malese ha invitato il proprio governo ad
abolire la pena di morte. L'appello di Nazri Aziz, ministro nel
Dipartimento del Primo Ministro malese, giunge nel mezzo di un dibattito
sulle esecuzioni capitali – effettuate in Malesia mediante
impiccagione – dopo che il governo di Kuala Lumpur lo scorso mese ha
chiesto clemenza a Singapore per un trafficante di droga malese
condannato a morte nella città-stato. Sia la Malesia che Singapore hanno
delle severe leggi anti-droga e raramente chiedono clemenza per propri
cittadini condannati a morte nell'altro Paese per narcotraffico. "Se è
sbagliato togliere la vita a qualcuno, allora neanche il governo
dovrebbe farlo", ha dichiarato al giornale Sunday Star il ministro Aziz.
"Nessun sistema penale è perfetto. Si può togliere la vita ad una
persona e scoprire a distanza di anni che il crimine era stato commesso
da un altro. A quel punto che si può fare?" ha osservato Aziz, che
nell'esecutivo si occupa di questioni legali. I locali attivisti per i
diritti umani da tempo fanno campagna contro la pena di morte, che in
Malesia è obbligatoria per crimini come l'omicidio, traffico di droga e
possesso di armi da fuoco. Lo scorso mese la Malesia ha chiesto a
Singapore la grazia per Yong Vui Kong, 22 anni, condannato a morte per
aver introdotto nel 2008 in quel Paese 47 gr di eroina. Il caso ha
suscitato molto interesse nei due paesi e le associazioni per i diritti
umani si sono mobilitate affinché la vita del giovane venga risparmiata.
Yong, arrestato all'età di 19 anni, si è dichiarato pentito ed ha
promesso di fare campagna contro le sostanze stupefacenti.
Per saperne di piu' :
http://thestar.com.my/news/story.asp?file=/2010/8/29/nation/6893246&sec=nation

INDIA: GRAZIATO PIU' ANZIANO CONDANNATO A MORTE
27 agosto 2010: la presidente indiana Pratibha Patil ha commutato in
ergastolo la condanna a morte di Shobhit Chamar, 75 anni, il più anziano
tra i detenuti che hanno chiesto la grazia. Chamar, che ha trascorso più
di 22 anni dietro le sbarre, era stato condannato a morte per aver
ucciso sei membri della famiglia del proprietario terriero presso cui
lavorava.
La sua richiesta di grazia era stata presentata all'ufficio del
Presidente nel 1998. Il Ministero degli Interni aveva respinto la sua
richiesta di grazia due volte, nel 2000 e nel 2005, suggerendo al
segretariato presidenziale di fare altrettanto. Tuttavia il Ministero
degli Interni la terza volta ha ceduto, dopo che lo scorso 9 giugno la
Presidenza ha rinviato la richiesta di Chamar all'ufficio del ministro
degli Interni P. Chidambaram, per un riesame. Il Ministero ha così
rivisto la propria posizione, ammettendo la possibilità di commutazione
in considerazione dell'età avanzata del condannato, dandone
comunicazione alla Presidenza il 6 luglio. Sulla base del suggerimento
del Ministro degli Interni, la presidente Patil ha deciso che Chamar
dovrà passare il resto della vita in prigione, senza possibilità di
liberazione.
Per saperne di piu' :
http://indiatoday.intoday.in/site/Story/110411/India/presidential-pardon-for-oldest-death-row-convict.html

NORTH CAROLINA (USA): PREGIUDIZIO RAZZIALE, CONDANNATI PRESENTANO RICORSO
22 agosto 2010: 147 condannati a morte del North Carolina hanno
presentato ricorso ai sensi della nuova legge Racial Justice Act, la
legge entrata in vigore l'11 agosto 2009 che permette sia agli accusati
di reati capitali che ai condannati a morte di fare ricorsi specifici
basati sul fattore di razza. Se il pregiudizio razziale viene
dimostrato, anche attraverso l'uso di studi statistici, un giudice può
annullare una condanna a morte se già emessa, o impedire alla pubblica
accusa di chiederla, se il processo è ancora in corso. La legge, nei
casi accertati, prevede la commutazione automatica delle condanne a
morte in ergastoli senza condizionale. Il 10 agosto scadeva il termine
per presentare i ricorsi, e 147 condannati a morte sui 159 del North
Carolina hanno chiesto il riesame del processo: 82 neri, 53 bianchi e 12
di altre razze.
Per saperne di piu' :
NIGER: APPELLO PER ABOLIZIONE PENA CAPITALE
1 settembre 2010: il Niger ha l'"occasione storica" di abolire la pena
capitale nella nuova costituzione che il mese prossimo sarà sottoposta a
referendum, si legge in un comunicato di Amnesty International. La
misura viene definita da Amnesty "essenziale" per il ripristino e
consolidamento dello stato di diritto nel Paese, dopo il colpo di stato
del 18 febbraio 2010.
Una commissione istituita per rivedere la Costituzione, il mese scorso
ha approvato una bozza contenente più di 130 emendamenti, inclusa
l'amnistia per gli autori del colpo di stato. A gennaio prossimo il
Niger terrà le elezioni per designare il successore del presidente
Mamadou Tandja, che ha guidato il paese per 10 anni prima di essere
deposto. Il leader della giunta militare, il generale Djibo Salou, a
marzo ha deciso di escludere i militari dalla corsa per la Presidenza.
Le ultime esecuzioni effettuate in Niger risalgono al 1976. Furono
allora giustiziati il Comandante Bayéré Moussa, il Capitano Sidi Mohamed
e Ahmed Mouddour, segretario generale della confederazione sindacale
UNTN, condannati a morte dalla Corte di Sicurezza per aver partecipato
al tentativo di colpo di stato nel marzo dello stesso anno.
Per saperne di piu' :
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I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA


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capitali nel mondo.
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